“Ho denunciato Salvatore Buzzi per le calunnie sul mio conto e chiederò io stesso di essere sentito nel processo contro di lui”. Così, chiamato a testimoniare nel processo a Mafia Capitale, il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere, in quanto indagato in un procedimento connesso, posizione per la quale la procura ha chiesto l’archiviazione. “Durante le sue deposizioni in carcere nell’estate del 2015, il signor Buzzi ha accusato me ed altre decine di persone di aver commesso alcuni reati. Io, appena giornali e tv pubblicarono con grande evidenza questi interrogatori, ho subito denunciato il signor Buzzi per calunnia e ora attendo il processo a suo carico’’. Ha spiegato attraverso una dichiarazione scritta il Governatore ai giornalisti, distribuita prima di lasciare l’aula bunker di Rebibbia. ’’Conseguentemente per verificare le accuse di Buzzi si legge ancora nella nota – la procura di Roma ha aperto su di me delle indagini e ora, semprela procura di Roma, ha chiesto al gip per me, e per altre decine di persone, l’archiviazione’. Si è determinata una situazione paradossale in cui sarei stato chiamato a giustificarmi dalle false accuse mosse da Buzzi, quando dovrebbe essere lui a spiegare perché me le ha rivolte. Ovviamente non mi sottrarrò al dovere della trasparenza e dal rendere pubblici tutti i fatti di mia conoscenza. Chiederò io stesso di essere sentito come testimone nel processo per calunnia conseguente alla mia denuncia nei confronti di Salvatore Buzzi”.
M.